I LUOGHI
DOVE SI SVOLGERÀ
LA BIENNALE DELLO STRETTO
La Biennale dello Stretto si terrà tra Forte Batteria Siacci, il Museo Archeologico di Reggio Calabria, il Museo Regionale Interdisciplinare di Messina e la Fondazione Horcynus Orca.
Luoghi parlanti, essi stessi protagonisti dell’invisibilità che si rivela, protesi l’uno verso l’altro che traguardano gli orizzonti mediterranei dell’Oriente e dell’Occidente.
Forte Batteria Siacci
Forte Batteria Siacci a Reggio Calabria è la fortificazione umbertina più grande dello Stretto di Messina, sia per dimensioni, sia per valore architettonico.
Fu costruito nel 1888. Si sviluppa in pianta quadrangolare, con il lato sinistro non allineato, una sorta di trapezio rettangolo.
Sul fronte principale presenta una figura triangolare ed è completamente circondato da un profondo fossato.
Le postazioni di tiro dovevano coprire un settore di 120° sullo Stretto di Messina, corrispondente al territorio che va da Villa San Giovanni a Torre Cavallo.
Quasi tutti gli ambienti interni avevano un alto livello di finitura, ancora in larga parte leggibili.
Museo Archeologico di Reggio Calabria
Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, inaugurato nel 1959, è stato oggetto, nel corso degli anni, di importanti trasformazioni. Nel 1981, è stata allestita la sezione di archeologia subacquea, per dare un’adeguata visibilità ai Bronzi di Riace, considerati tra i capolavori al mondo più significativi dell’arte greca.
Chiuso per restauro nel 2009, il museo è stato riaperto al pubblico nel 2016. L’elemento principale dell’allestimento attuale è il nuovo cortile interno, coperto da un soffitto in vetro trasparente che illumina naturalmente l’atrio. Il piano interrato di Palazzo Piacentini ospita due ampie sale destinate a esposizioni temporanee; all’interno del lungo corridoio laterale, si trova un lapidario. Il MArRC ha anche un’area archeologica interna: un lembo della grande necropoli ellenistica scoperta durante la costruzione dell’edificio.
Museo Regionale Interdisciplinare di Messina
Il nuovo MuMe, Museo Regionale Interdisciplinare di Messina, è stato inaugurato nel 2017 dopo una lunga storia progettuale e costruttiva. Alcuni progetti d’autore si sono interrotti, da quello del 1914 di Francesco Valenti, a quello del 1974-76 di Carlo Scarpa e Roberto Calandra.
Il Museo sorge sull’area del cinquecentesco Monastero Basiliano di San Salvatore dei Greci, sul margine urbano nord del torrente Annunziata. Dopo il terremoto del 1908 e il crollo del complesso dei Basiliani, sulla Spianata dei Greci vennero collocati tutti i reperti lapidei e i frammenti architettonici salvati dalle macerie del terremoto, la filanda ottocentesca Mellinghoff, presente sull’area, diventerà il primo museo accogliendo le opere pittoriche superstiti al sisma.
Oggi il museo si presenta come il più grande museo del meridione e permette in una area di 17000 mq e in un edificio di 4.160 mq e nei 1300 mq della vecchia filanda, oggi sede delle mostre temporanee, di fare un viaggio di conoscenza intorno alle cosmopolite relazioni artistiche e culturali di Messina; una collezione che parte dalle origini dell’VIII secolo e arriva fino al primo 900, un viaggio spaziale e artistico che incontra i capolavori di Antonello da Messina, di Caravaggio, Montorsoli, Gagini, Laurana, Alibrandi.
Fondazione Horcynus Orca
La Fondazione Horcynus Orca è un Istituto Culturale, ha sede a Messina in località Capo Peloro tra due mari, sulla punta estrema del villaggio marinaro di Torre Faro. È il luogo mitico Omerico e citato nella Geografia di Strabone.
Gli edifici della Fondazione comprendono il Fortino Torre degli Inglesi che ospita il MACHO, Museo d’Arte Contemporanea Horcynus Orca e l’edificio dell’ Ex Tiro a Volo che dopo la sua rigenerazione, contiene gli uffici e la sala convegni.
L’esterno, il Giardino delle Sabbie, è parte di un progetto che ha ricreato l’originaria duna costiera, ripristinando le specie vegetali adatte all’ambiente sabbioso, nel giardino vi sono alcune sculture contemporanee della collezione.
La Torre cinquecentesca mostra stratificazioni e rafforzamenti strutturali fatti nel corso dei secoli per esigenze militari, nel 1810 rafforzata su tre lati dagli inglesi, ha poi avuto ulteriori interventi con l’ampliamento del fortino borbonico, altre addizioni sono state fatte dalla Marina Militare fino al dopoguerra.
Durante i lavori di restauro e ri-funzionalizzazione, è stato rinvenuto e reso visibile una parte del basamento gradonato di epoca romana, probabilmente qui vi era il Faro ma anche il basamento di un Colosso a guardia dello stretto raffigurato su un’antica moneta.
WHERE LA BIENNALE DELLO STRETTO WILL BE TAKING PLACE
La Biennale dello Stretto will be taking place between Forte Batteria Siacci, the Archeological Museum of Reggio Calabria, the Regional Interdisciplinary Museum of Messina, and the Horcynus Orca Foundation.
Places that speak, protagonists of the invisibility they reveal, they reach out towards each other, and the eastern and western Mediterranean horizons.
Forte Batteria Siacci
Forte Batteria Siacci in Reggio Calabria is the largest Umbertine fortification in the Strait of Messina in terms of size and architectural value. Constructed in 1888, it develops in a quadrangular plan, with the left side not aligned, a sort of rectangle trapezoid. It is characterized on the main front by a triangular figure, while a deep moat surrounds the whole building. The firing positions had to cover a range of 120° on the Strait of Messina, corresponding to the territory that goes from Villa San Giovanni to Torre Cavallo. Most of the interiors had a high level of finish, still largely legible.
Archeological Museum of Reggio Calabria
The National Archaeological Museum of Reggio Calabria, opened in 1959, has undergone major transformations over the years. In 1981, the underwater archaeology section was set up to give proper visibility to the Riace Bronzes, considered among the world’s most significant masterpieces of Greek art.
Closed for restoration in 2009, the museum was reopened to the public in 2016. The main element of the current layout is the new inner courtyard, covered by a transparent glass ceiling that naturally illuminates the atrium. The basement of Palazzo Piacentini houses two large rooms for temporary exhibitions; inside the long side corridor, there is a lapidarium. The MArRC also has an indoor archaeological area: a patch of the large Hellenistic necropolis discovered during the building’s construction.
Regional Interdisciplinary Museum of Messina
The new MuMe, Interdisciplinary Regional Museum of Messina, was inaugurated in 2017 after a long process of construction’ s project. Some important designer projects such as the one by Francesco Valenti (1914) to that of 1974-76 by Carlo Scarpa and Roberto Calandra were interrupted.
Today MuMe is the largest museum in southern Italy. In an area of 1,7000 square meters and a building of 4,160 square meters and in 1,300 square meters of the old Filanda – where temporary exhibitions and events are hosted – the cosmopolitan artistic and cultural relations of Messina are revealed. The permanent collection of paintings, sculptures and stone art and artefacts starts from the origins of the VIII century to the early twenty century, an artistic and spatial journey which includes masterpieces of Antonello da Messina, Caravaggio, Montorsoli, Gagini, Laurana, Alibrandi.
Horcynus Orca Foundation
The Horcynus Orca Foundation is a Cultural Institute, based in Messina at Capo Peloro between two seas, on the extreme tip of the seaside village of Torre Faro. It is the mythical Homeric site and mentioned in Strabo’s Geography. The Foundation’s buildings include the Fortino Torre degli Inglesi, which houses the MACHO, Horcynus Orca Museum of Contemporary Art, and the Ex Tiro a Volo building, which after its regeneration, contains offices and the convention hall. The exterior, the Garden of the Sands, is part of a project that recreated the original coastal dune, restoring plant species suited to the sandy environment; the garden contains some contemporary sculptures from the collection.
The 16th-century tower shows stratifications and structural reinforcements made over the centuries for military needs, in 1810 reinforced on three sides by the British, it then had further interventions with the expansion of the Bourbon fort, other additions were made by the Navy until after the war. During the restoration and re-functionalization works, a part of the stepped basement from the Roman period was found and made visible, probably here was the Lighthouse but also the basement of a Colossus guarding the strait depicted on an ancient coin.